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Takashi di Gaby Oshiro “Aprite la porta, abbiamo un ordine di perquisizione”, disse una voce appena dopo che il campanello suonò nello studio legale di Oscar Oshiro e dei suoi due colleghi Mario Garelik e Javier Slodky. Era una sera di novembre del 1974 e i tempi erano difficili e pericolosi per quelli che, come mio padre, difendevano gli operai e i loro diritti. Al “golpe” mancava ancora un paio d’anni, ma già si sentiva nell’aria che le libertà individuali erano appese ad un filo e non si sapeva bene fino a che punto si sarebbe intensificata la violenza. Loro tre però lavoravano sempre con buon umore e, anche se si occupavano di argomenti seri, nello studio si scherzava e non mancavano mai le risate, perché Takashi , Mario e Javier non erano solo colleghi, ma anche amici. Quella sera, nell’ufficio del quartiere di Avellaneda, dovettero prendere una decisione veloce, senza stare a pensarci troppo. Dallo spioncino della porta si vedevano una decina di uomini a...
Kintsugi Art Installation Painting each portrait, looking at pictures very closely and rebuilding each glance, smile, gesture that it was vanished with time. After forty years, I became the portraits. Taking as a protagonist the Buddhist precept "Niuga, ganiu". "I enter, enter myself". Putting some parts of myself after reading Andrés Asato's book "No Sabían que Eramos Semillas" written about the seventeen Japanese-Argentinean "desaparecidos/disappeared" in Argentina during the 70's dictatorship that killed thirty thousand of its citizens. I also had the chance to talk directly with the relatives of many of the "desaparecidos *Nikkei"for more insights and anecdotes. With each brush stroke, I was trying to let go some of that emptiness that flooded the lives of the families touched by the tragedy of having a "disappeared" person. I took the responsibility to make my father and the other sixteen, to become real...
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