Kintsugi "La Presenza dell'Assenza"
Ho trascorso più di vent’anni a disegnare e dipingere ritratti ed occhi di estranei, evitando continuamente il soggetto che era sempre stato proprio di fronte a me da quando avevo cinque anni. Porto questo peso emotivo sulle spalle dalla sera del 21 aprile del 1977, quando quattordici uomini armati, vestiti in borghese, fecero irruzione nello studio legale di mio padre, Oscar Takashi Oshiro, e lo costrinsero ad “accomodarsi” in una Ford Falcon diretta verso una destinazione che non prevedeva ritorno. Era il periodo della dittatura militare in Argentina ed io, mia madre Beba e mio fratello Leo perdemmo il faro delle nostre vite. Quarant’anni più tardi, improvvisamente apparso dalle nebbie del tempo, un giornalista argentino, Andrés Asato, mi chiese di parlare di mio padre per un libro che stava scrivendo sui desaparecidos Nikkei , le vittime della guerra sucia di origine giapponese. Da quel giorno, dopo una vita passata a ricostruire dimenticando, ho voluto finalmente ricordare ....